SIC e ZPS in Liguria » Imperia » Monte Grammondo - Torrente Bevera

icona itinerari Il biancone e la lucertola ocellata

Autore: Ufficio Parchi Provincia di Imperia

Lasciata l'autostrada A10 al casello di Ventimiglia, ci si innesta sulla SS n° 20 in direzione di Tenda, la si percorre per ca. 11 Km sino al bivio per la S.P. n° 73 poco oltre la borgata S. Michele (dove è presente la stazione ferroviaria, linea Ventimiglia-Cuneo). Raggiunta Olivetta si attraversa il centro e, dopo un tratto in discesa, si imbocca la stradina in direzione parallela al torrente che porta al ponte della Stretta e, oltrepassatolo, al punto di inizio del percorso e quindi alla loc. Bossarè.

Dal ponte della Stretta, sul pendio soprastante la pista carrabile che porta al piccolo grazioso nucleo di Bossarè, la macchia mediterranea si presenta ricca e rigogliosa.

In zona, tra le specie più frequenti, troviamo la ginestra di Spagna, i cisti, il lentisco, il leccio, il caprifoglio mediterraneo, la coriaria, il ginepro ossicedro, l'alaterno ed il corbezzolo, ma non mancano altre specie.

Alcuni uccelli che compiono spostamenti stagionali, come ad esempio il saltimpalo e la passera scopaiola, scelgono la macchia mediterranea per trascorrere i mesi freddi dell'inverno perché qui, soprattutto gli insettivori, trovano un gran numero di prede.

Un po' più in alto il versante presenta aree rocciose aperte e ampie zone coperte da boschi di resinose con prevalenza di pino marittimo: si tratta di ambienti favorevoli alla lucertola ocellata e ad altri rettili e idonei per l'osservazione, nella buona stagione, del biancone, del falco pecchiaiolo e dello sparviere.

Proseguendo l'itinerario si prende il sentierino al disotto della carrabile che fiancheggia un antico "beodo", un canale di adduzione delle acque, per raggiungere, tra fasce di ex coltivi, il borgo in pietra. Si procede sul sentiero e si supera un secondo rustico insediamento (con chiesetta panoramica) sino a raggiungere uno storico ponte in pietra. Qui possiamo osservare la serie di stretti meandri del Torrente Bevera ed un raro esempio di habitat fluviale: maestoso e scenografico il corridoio d'acqua è cinto dal bosco ripariale composto da ontani neri, salici, pioppi; l'abbondanza d'acqua arricchisce l'ambiente di specie vegetali amanti di condizioni più fresche, come l'alloro ed il pungitopo ed, eccezionalmente, il bosso.

Non manca una pregevole popolazione ittica (in particolare si trovano in queste acque il barbo canino, il vairone, la sanguinerola).

A margine del ponte un piccolo spazio attrezzato invita ad una sosta per osservare i vari ambienti ed ascoltare la natura. Il ritorno lungo lo stesso itinerario consente di soffermarsi sui significativi aspetti architettonici e paesistici della vallata.

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