SIC e ZPS in Liguria » Savona » Lerrone Valloni

icona itinerari Percorso natura Cava Valloni

Autore: Ufficio Parchi e Aree Protette Provincia di Savona

Area Protetta "Valloni"
La zona, un tempo cava di argilla, è costituita da un substrato di argille azzurre (appartenenti alla formazione litologica delle "Argille di Ortovero") che in superficie assumono tonalità giallastre per ossidazione dei componenti metallici in esse contenuti. I maggiori avvallamenti, a causa dall'impermeabilità del substrato, sono stati nel tempo colmati dalle acque piovane dando origine a stagni più o meno temporanei. Questa particolare morfologia della zona ha determinato lo sviluppo di una certa varietà vegetazionale: si ha un'alternarsi di formazioni tipiche della macchia mediterranea nelle zone più elevate, formazioni a ginestre (Spartium junceum) ed altre specie pioniere lungo le zone calanchive, formazioni ripariali a pioppo nero (Populus nigra) e salice (Salix purpurea, S. elaeagnos) e, nelle zone pianeggianti, formazioni erbacee ospitanti numerose specie di orchidee e l'endemica campanula di Savona (Campanula sabatia). Nelle zone di accumulo stagionale d'acqua si hanno formazioni a giunco (Juncus sp.), mentre nei canneti ai margini degli stagni con acqua persistente vivono numerose specie di uccelli: usignolo (Luscinia megarhynchos), cannareccione (Acrocephalus arundinaceus), germano reale (Anas platyrhynchos), airone cenerino (Ardea cinerea); durante i periodi di passo primaverile ed autunnale, anche come svernanti, è possibile osservare numerose specie ornitiche, alcune anche piuttosto rare in Liguria: airone rosso (Ardea purpurea), airone bianco maggiore (Casmerodius albus), garzetta (Egretta garzetta), tarabusino (Ixobrychus minutus), porciglione (Rallus aquaticus), piro-piro culbianco (Tringa ochropus), piro-piro piccolo (Actitis hypoleucos). Oltre all'abbondante avifauna, notevole è la presenza di anfibi tra cui il rospo comune (Bufo bufo), la rana agile (Rana dalmatina), la rana verde maggiore (Rana balcanica), la raganella (Hyla meridionalis). Tra i rettili si ritrovano natrice dal collare (Natrix natrix), luscengola (Chalcides chalcides), ramarro (Lacerta viridis), saettone (Elaphe longissima), colubro lacertino (Malpolon monspessulanus). Il sito è anche stato riconosciuto dalla Provincia di Savona come Area Protetta di Interesse Provinciale.

Raggiungibilità
Il percorso natura della cava Valloni è raggiungibile, in auto, percorrendo la S.P. 6 che da Albenga si spinge verso Casanova Lerrone.
Superata Villanova si svolta al primo incrocio sulla destra fino a che, percorrendo la strada comunale Villanova-Ligo, si giunge ad un secondo bivio sulla sinistra, dove si può parcheggiare l'auto e da cui ha inizio il percorso.

Descrizione percorso
La zona in cui si sviluppa l'itinerario, un tempo occupata da cave di argilla, è costituita da un substrato di argille azzurre che in superficie assumono tonalità giallastre per ossidazione dei componenti metallici in essa contenuti; tale formazione litologica, denominata "Argille di Ortovero", contiene numerosissimo materiale fossile conservato in buone condizioni. Si tratta per lo più di gasteropodi e bivalvi che sono stati in epoche passate testimoni di un ambiente marino a fondale sabbioso e limoso poco profondo.

La depressione, formata dall'area di estrazione della cava di argilla, ha messo in luce il profilo verticale dei sedimenti, formando delle piccole falesie (idonee alla nidificazione del martin pescatore) soggette a erosione meteorica di tipo calanchivo.
I maggiori avvallamenti ed alcuni tratti di impluvi, a causa dell'impermeabilità del substrato, sono stati nel tempo colmati dalle acque piovane dando origine a corpi idrici lacustri più o meno temporanei che ricevono le acque di ruscellamento.

Questa particolare morfologia della zona ha determinato lo sviluppo di una certa varietà vegetazionale : si ha un'alternarsi di piante tipiche della macchia mediterranea che ospitano uccelli delle famiglie dei Turgidi, Silfidi, Fringillidi ed Emberizidi, formazioni a ginestra (Spartium junceum), formazioni ripariali a pioppo nero (Populus nigra) e salici (Salix spp.) che richiamano storni e vari Corvidi e, soprattutto nelle zone prative, ricchi popolamenti di orchidee.

Nelle zone di accumulo stagionale d'acqua distinguiamo formazioni a giunco (Juncus spp.) che ospitano sia l'usignolo di palude (Cettia cetti), sia il cannareccione (Acrocephalus arundinaceus). Nelle formazioni ripariali a cannuccia di palude (Phragmites australis) presenti sul bordo dei laghetti con acqua persistente, invece, osservando con attenzione si possono vedere diverse specie di uccelli nei vari periodi dell'anno (tenendo presente che in inverno le presenze diminuiscono): nel periodo estivo germani reali (Anas platyrhynchos), garzette (Egretta garzetta), aironi cenerini (Ardea cinerea), in primavera e autunno anche aironi rossi (Ardea purpurea), tarabusini (Ixobrychus minutus), porciglioni (Rallus aquaticus), fischioni (Anas penelope) ed altri ancora.

Oltre all'abbondante avifauna, notevole è la presenza di molte specie di anfibi tra cui il rospo comune (Bufo bufo), la rana agile (Rana dalmatina), la rana verde maggiore (Rana balcanica).

Nella zona sono anche presenti numerosi rettili tra cui natrice dal collare (Natrix natrix), luscengola (Chalcides chalcides), ramarro (Lacerta viridis), saettone (Elaphe longissima), colubro lacertino (Malpolon monspessulanus) e, di particolare importanza, la rara lucertola ocellata (Timon lepidus). Fiore all'occhiello dell'area è la presenza della testuggine palustre (Emys orbicularis ingauna), sottospecie endemica di recente scoperta.

icona itinerari Approfondimento itinerario

foto itinerario

icona difficolta Difficoltà
-

icona segnavia Segnavia
-

icona dislivello Dislivello
in salita: -
in discesa: -

icona tempo Tempo di Percorrenza
-

icona cartina Carta

icona riferimenti Riferimenti utili

icona galleria fotografica Galleria fotografica

icona download Download

icona itinerari Altri itinerari

1. Il Torrente Lerrone a Garlenda

3. Percorso Confluenza