SIC e ZPS in Liguria » Genova » Monte Ramaceto

icona itinerari Approfondimento itinerario: I 7 Passi

Questo itinerario è stato definito "dei 7 Passi" perché lungo i 17 chilometri del suo sviluppo, da Carasco a Lòrsica, si incontrano ben sette valichi: di Vignale (m 699), dell'Anguilla (m 713), di Romaggi (m 723), della Pozza del Lupo (m 755), del Dente (m 903), della Ventarola (m 1081) e del Rondanara (m 966). La sua ideazione è dovuta all'Associazione "Colombo Fontanabuona 2000", che lo ha realizzato negli anni 1995-96 con la condivisione e il sostegno finanziario della Provincia, della Comunità Montana Fontanabuona e dei Comuni territorialmente interessati di Carasco, San Colombano Certénoli, Orero e Lòrsica. Alla sua manutenzione hanno contribuito, in anni recenti, i cacciatori "cinghialisti" che fanno capo all'Ambito di Caccia "Genova 2 Levante".

La valenza di questo itinerario non è solamente escursionistica ma anche turistica e culturale. La facilità del percorso, la possibilità di suddividerlo in due tappe al Passo di Romaggi, dove è possibile arrivare con l'auto, la ricca varietà dell'ambiente, i vasti e sempre nuovi panorami, i motivi naturalistici e storici sono tutti elementi che lo caratterizzano sotto i vari profili. Va altresì considerata la sua funzione di itinerario di approccio all'area del SIC del M. Ramaceto e all'Alta Via dei Monti Liguri, che può essere raggiunta al Passo della Ventarola (da Carasco) e al Passo del Rondanara (da Lòrsica).

Oltre ai motivi già messi in evidenza nella descrizione, sono meritevoli di essere segnalati l'imponente circo di erosione del Ramaceto, l'aspro profilo del crinale del Dente, le septarie, inclusioni silicee in uno strato di scisto, alcune delle quali perfettamente ovoidali, e la coltre di minuti aghi di "pietra coltellina". E un po' più avanti il breve tratto a sbalzo della "via di Piacenza", realizzato con grossi blocchi aggettanti su di un ripido dirupo, e subito dopo "l'incudine", un grande masso in precario equilibrio, e quindi gli accumuli di sassi di varie dimensioni ai quali la fantasia popolare ha attribuito la denominazione di "pietre del diavolo": unde u diau u l'à inversòu a cuffa, unde u diau u l'à inversòu u pagèttu, unde u diau u l'à mullòu e braghe.

Ma non mancano i motivi storici, come il Casone dello Stecca, il rustico casolare che ospitò i primi partigiani liguri, raggiungibile con breve digressione, e i motivi paesaggistici, come gli ampi panorami che si possono ammirare dalla variante del M. Mignano, tutta per cresta, fra il traliccio di Costafinale e il Passo del Dente.

Quando poi, dopo la discesa dal Passo del Rondanara, si giunge a Lòrsica, non manca un richiamo del tutto particolare: dalle prime case del centro abitato giunge il cadenzato e accogliente rumore dei telai su cui, riproducendo antichi disegni, vengono tessuti i preziosi damaschi. È questo il gradito e atteso annuncio dell'imminente conclusione del lungo ma interessante cammino sull'itinerario "dei 7 Passi".

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